lunedì 29 luglio 2019

Viaggio in TUNISIA, ALGERIA, MAROCCO (Viaggio ATM)

Nella grande moschea di Kairouan, 
Tunisia
Paesi attraversati: Tunisia, Algeria, Marocco
Itinerario: 
in Tunisia: Tunisi, Kairouan, El-Djem, Gabes, Douz, Gafsa, Tozeur, Nefta
in Algeria: El-Oued, Touggourt, Ghardaia, El-Golea, In Salah, Timimoun, Beni-Abbès, Beni-Ounif
in Marocco: Figuig, Fes, Meknes, Moulay-Idriss, Tangeri
Periodo: Agosto-settembre 1975
Durata: 1,5 mesi
Ne parlo nei libri: Il Gatto BuddhistaCi sono Posti così

E’ stato forse il viaggio più importante della mia vita, anche uno dei più lunghi, addirittura “epico” per la complessità organizzativa e le difficoltà incontrate. Erano gli anni dei viaggi fatti esclusivamente in auto (da Bologna a Bologna) indipendentemente dalle distanze, dato che le nostre finanze di allora rendevano difficile l’acquisto di un biglietto aereo, ma non solo per quello. Quindi all’itinerario africano sopra presentato vanno aggiunti i chilometri percorsi all’andata tra Bologna e Trapani (dove ci imbarcammo per Tunisi) e quelli percorsi al ritorno tra Ceuta e Bologna (attraverso Spagna e Francia). Un viaggio infinito: in totale più di 10.000 km. Era il mio secondo viaggio in Africa, ancora più ambizioso del primo in Marocco, affrontato da cinque ragazzi che partirono con l’aspirazione di fare un viaggio “importante” nel deserto senza avere l’esperienza necessaria per affrontarlo.

Foto TUNISIA, ALGERIA, MAROCCO (Viaggio ATM)

Paesi attraversati: Tunisia, Algeria, Marocco
Itinerario: 
in Tunisia: Tunisi, Kairouan, El-Djem, Gabes, Douz, Gafsa, Tozeur, Nefta
in Algeria: El-Oued, Touggourt, Ghardaia, El-Golea, In Salah, Timimoun, Beni-Abbès, Beni-Ounif
in Marocco: Figuig, Fez, Meknes, Moulay-Idriss, Tangeri
Periodo: Agosto-settembre 1975
Durata: 1,5 mesi
Ne parlo nei libriIl Gatto BuddhistaCi sono Posti così

Fantasia, Moulay-Idriss, Marocco

RACCONTO: Facciamo benzina e via!

(Tratto dal libro: IL GATTO BUDDHISTA)

Per gentile concessione dell'editore POLARIS

Forse potrei aggiungere un sottotitolo – come correre seri rischi senza rendersene conto - per dare l’idea di un gruppo di ragazzi che partono con l’aspirazione di fare un viaggio nel deserto - il Sahara, addirittura - senza avere la minima esperienza per affrontarlo.
La storica frase fu pronunciata da un compagno di viaggio nell’agosto del ’75, il giorno in cui arrivammo a In Salah, l’oasi algerina che si trova a metà strada tra Algeri e Tamanrasset, Tam per gli amici. Centinaia di chilometri di Sahara verso nord e centinaia verso sud. Fino a quel punto il viaggio era andato a meraviglia perché la strada asfaltata, che già allora arrivava fino a In Salah, aveva reso la traversata semplice e tranquilla. Ma da In Salah in poi c’erano solo pista e sabbia fino a Tam e il viaggio diventava difficile e anche pericoloso se non si è esperti e, soprattutto, attrezzati. E noi non eravamo né esperti né attrezzati.