Antologia di racconti dal marzo 2020
(Titolo del mio racconto: ADESSO BASTA!)
Pandemia,
lockdown, quarantena, distanziamento sociale: fino a poco tempo fa queste
parole potevano evocare solo la fantascienza.
Ma nel mese di marzo 2020 sono
entrate a far parte del quotidiano perché a causa del contagio ci si è dovuti
fermare e chiudere in casa, spaventati, preoccupati e, a volte, soli.
Per
superare questa difficile esperienza abbiamo creduto che scrivere potesse
essere d'aiuto e così abbiamo invitato via social network, chiunque ne avesse
voglia, a mandarci un proprio breve racconto per dare vita a un'antologia che
fotografasse il momento che tutti stavamo vivendo.
Il successo di questa
proposta è stato straordinario: 881 testi arrivati in 20 giorni - di cui
proponiamo una selezione di 110 - che tra emozioni, ricordi, fantasie, dolore e
inesausta voglia di vivere affermano il potente valore terapeutico della
scrittura e della lettura
Anno di pubblicazione: 2020
Editore: PENDRAGON
Acquista: #IOSTOACASA
mercoledì 20 maggio 2020
martedì 19 maggio 2020
RACCONTO: Adesso basta!
(tratto dal libro: #IOSTOACASA)
Per gentile concessione dell'editore PENDRAGON
ADESSO BASTA!
Poi venne fuori quella storia
del Coronavirus. Prima la quarantena nel lodigiano, poi la zona rossa in
Lombardia e fin qui Bologna l’aveva schivata. Ma alla fine tutti a casa,
vietato uscire. Anche a Bologna.
Dopo due giorni decise, con calma, senza fare una piega: adesso basta! Vado a fare un giro. Ma non si può, protestò la moglie. Non ci fu verso di convincerlo, uscì, che era anche freddo. Io sto sempre in casa da quando sono in pensione, giorno e notte, ma non perché lo dicono loro, sentenziò.
In via Irnerio incontrò uno che correva. Gli andò incontro, ma quello nel vederlo girò in Mascarella. Camminava in mezzo alla strada, voleva che lo vedessero. Che lo fermasse la polizia! Dov’era, a proposito? In via Indipendenza gli venne incontro una donna con un cane. Il cane voleva fargli festa, ma la donna lo trascinò sotto il portico. A metà di via Rizzoli un ragazzotto, di quelli che vanno in bici a tutta birra con le pizze in spalla, lo scansò per un pelo.
Dopo due giorni decise, con calma, senza fare una piega: adesso basta! Vado a fare un giro. Ma non si può, protestò la moglie. Non ci fu verso di convincerlo, uscì, che era anche freddo. Io sto sempre in casa da quando sono in pensione, giorno e notte, ma non perché lo dicono loro, sentenziò.
In via Irnerio incontrò uno che correva. Gli andò incontro, ma quello nel vederlo girò in Mascarella. Camminava in mezzo alla strada, voleva che lo vedessero. Che lo fermasse la polizia! Dov’era, a proposito? In via Indipendenza gli venne incontro una donna con un cane. Il cane voleva fargli festa, ma la donna lo trascinò sotto il portico. A metà di via Rizzoli un ragazzotto, di quelli che vanno in bici a tutta birra con le pizze in spalla, lo scansò per un pelo.
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