Una bella
mostra, quella vista al Petit Palais di Parigi in novembre (2025) di Pekka Halonen (1865 -1933), pittore finlandese che non conoscevo. Figura importante
nella storia dell’arte del suo paese, emersa nel momento in cui la Finlandia,
affrancatasi dalla “tutela” della Russia, cerca di affermare la sua identità e la
sua indipendenza. Formatosi all’Accademia delle Belle Arti di Helsinky, Halonen
non può resistere al richiamo di Parigi, dove segue dei corsi tenuti da Gauguin,
si avvicina e si appropria dello spirito dell’Impressionismo e dell’Espressionismo
a cui aggiunge un tocco di romanticismo per adottare infine uno stile che tende
all’astrazione. Si può dire quindi che le sue opere ricordano alla lontana quelle
degli impressionisti, richiamano gli espressionisti, ma ho avuto la sensazione
che Halonen vi aggiunga anche un tratto che lo proietta altrove. Verso l’astratto,
appunto.