giovedì 27 marzo 2025

Viaggio a Londra

Periodo: marzo 2025
La City vista dalla terrazza della Tate Modern, Londra
Durata: 8 giorni

Sono tornato a Londra dopo 54 anni! Per uno che viaggia molto come me e che nel frattempo è stato una cinquantina di volte a Parigi, può sembrare strano. In
fondo Londra rimane comunque una delle più importanti capitali del mondo. Mi sono interrogato anch’io sul tema prima di partire e a Londra ho trovato la risposta, che è semplice: a mio parere Londra non è Parigi, il British Museum non è il Louvre, la National Gallery non il museo del Quai d'Orsay e Westminster non è Notre Dame

Voglio dire che, senza sorprese, vi ho trovato quello che forse mi aspettavo: una città bella, ordinata, con servizi eccellenti, eccellenti musei, eccellente architettura, ma lontana dal mio sentire, molto “americana”, dove la gente corre ovunque e non ti aiuta se sei in difficoltà con la lingua, anzi, dove è difficile trovare qualcosa di veramente “caratterizzante” (Westminster? Il Parlamento? Il London Eye, l’imbarazzante ruotona panoramica?) che ti faccia fare “oooohhh”. Questo, almeno, è stato il primo impatto.

Sicuramente non aiuta il fatto che la città deve subire quotidianamente un overturismo che in certi punti e in certi momenti raggiunge i livelli del carnevale a Venezia. Evidentemente la swinging London degli anni ’60 (musica, cinema, fotografia, moda, arte in generale, vedere in proposito: https://it.wikipedia.org/wiki/Swinging_London) o il suo ricordo si vende ancora bene e un weekend a Londra non si nega a nessuno, soprattutto se si viene dall’Italia. Ho visto resse attorno a Westminster e al Parlamento, lungo Portobello road che voi umani… Ho visto la fila di gente che aspettava il proprio turno per farsi una foto davanti alla porta blu della libreria di Notting Hill (il film)! Sembrava di essere a Bologna o a Milano o a Roma, non per la ressa, ma perché quasi tutti parlavano italiano. Sono le occasioni (per fortuna poche) in cui mi vergogno di essere italiano.

L'incredibile ressa per farsi una foto davanti alla porta blu del 280 di Westbourne Park Road,
sede della libreria di Hugh Grant in Notting Hill

Ovviamente della Londra del 1971 non ho trovato nulla, anche se devo dire che allora ero concentrato su altri interessi e forse il motivo principale che mi aveva spinto nella capitale inglese era la visita alla tomba di Marx nel cimitero di Hightgate. Tanto è vero che, esaurito il pellegrinaggio, tre giorni dopo partii alla volta di Amsterdam.

Comunque, se viaggiare vuol dire scoprire e imparare, accettare il bello e il brutto delle cose e dei luoghi, se vado oltre le “cartoline” che il turismo di massa propone e cerca, se passo sopra ai prezzi assurdi e al cibo di bassa qualità, Londra mi ha colpito dopo il primo impatto per molti aspetti positivi, sorprendenti e inaspettati.

Antico e moderno in buona armonia. Le esigenze o le ambizioni economico/commerciali delle città moderne tendono a trasferire i nuovi insediamenti, siano essi commerciali o abitativi, in aree periferiche più accessibili e più comode da costruire. E’ il caso della Defense di Parigi (anno ’80) che è sorta alla periferia della città: una selva di grattacieli in vetro e cemento che si erge al di sopra di case che nulla hanno a che fare con essi: un disco volante planato da un altro pianeta. L’avrà fatto anche Londra da qualche parte, tuttavia il cuore economico e finanziario della città (la City, vedi dopo) è in pieno centro ed è un eccellente esempio di integrazione e fusione di architettura modernissima con architettura dei secoli scorsi. 

Architettura mista antica-moderna, Londra.
Non è storta la foto è storto il grattacielo Walkye-Talkye

La City è solo l’esempio più vistoso di questa caratteristica che comunque si evidenzia in altre zone della città. Nel nuovissimo quartiere di Canary Wharf, per esempio.

Una maestosa architettura moderna (La City). Grattacielo Gherkin (progetto di Norman Forster) grattacielo Walkie-Talkie (progetto di Rafael Viñoly), grattacielo The Shard (progetto di Renzo Piano): sono solo alcuni esempi, sicuramente i più famosi, di edifici moderni costruiti negli ultimi decenni in questo quartiere. Ma non sono gli unici e la loro costruzione non ha comportato la rasa al suolo dei dintorni per fare spazio, anzi sembra che i progettisti si siano impegnati ad inserire le loro opere (a volte davvero ardite e spettacolari) in un contesto che prevedesse il mantenimento delle costruzioni esistenti e vicinissime senza soffocarle. Il risultato che ne risulta è piacevole perché mostra non solo le spettacolarità dei grattacieli in sé, ma fa risaltare anche l’ambiente nel quale sono inseriti. E’ bello pertanto vedere la cupola della cattedrale di Saint Paul con sullo sfondo il profilo modernissimo del Gherkin o del Walkie-Talkye o la Tate Modern con lo Shard in lontananza.

Tramonto alla City con la Torre di Londra in primo piano

Ma anche a Londra non sempre l’eccellenza si impone: il London Eye, ad esempio, l’immensa ruota panoramica costruita in occasioni delle Olimpiadi del 2012 proprio sul Tamigi di fronte a Westminster, in sé insigne opera ingegneristica moderna, potevano risparmiarsela.

Recuperi eccellenti. Che fare? Ristrutturare, salvare o radere al suolo vecchie strutture o impianti industriali quando non sono più in grado di rispondere alle nuove esigenza del mondo che cambia? In alcuni casi di fronte a opere di rilevante importanza storica, industriale o economica a Londra non hanno avuto dubbi: hanno preservato e ristrutturato. Ci sono almeno due casi emblematici che vale la pena citare e non importa se in un caso c’è stata una evoluzione culturale (un museo) e nell’altro invece puro business (un enorme centro commerciale). L’importante è che questi due splendidi manufatti del secolo scorso si siano salvati. E con che qualità!

Parliamo della Battersea Power Station. Edificata negli anni ’30 e chiusa nel 1983, ha dovuto aspettare anni per vedere riqualificata e trasformata la sua enorme struttura in un centro residenziale di lusso con centinaia di appartamenti, uffici, negozi e ristoranti. E’ la struttura, allora ancora abbandonata, che apparve sulla copertina di Animals, il famoso album dei Pink Floyd.

La famosa copertina di Animals (Pink Floyd)
che riproduce la Battersea Power Station - Londra

Forse ancora più bella la ristrutturazione della Bankside Power Station diventata la Tate Modern, uno dei più grandi musei al mondo di arte moderna.

Più o meno costruite e dismesse negli stessi anni, sia la Battersea che la Bankside hanno seguito il medesimo destino e hanno avuto come progettista della loro ristrutturazione lo stesso architetto. E si vede.

Musei gratis. Ho trovato l’ingresso gratuito, che vale per i musei pubblici (i più importanti del paese, e anche del mondo), una iniziativa molto apprezzabile, non solo per il risparmio, ma anche e soprattutto perché sono sicuro che più si visitano musei più si migliora come persone e come cittadini. Parliamo del British Museum, della National Gallery, del Museo di Storia Naturale, della Tate Modern e della Tate Britain, che a Londra sono i musei che contano. E anche soffermandoci solo sull’aspetto economico, non è poco perché, ad esempio, per entrare all’abbazia di Westminster o alla cattedrale di S. Paul occorrono circa 30 sterline (al cambio attuale quasi 40 euro). L’unico vincolo che viene imposto è la prenotazione obbligatoria preventiva, assolutamente necessaria per controllare la marea di visitatori che preme su tutti gli “imperdibili” della città.

I marmi del Partenone di Atene al British Museum, Londra

Tate Modern. Sui musei di Londra non ho nulla da aggiungere in quanto fin troppo conosciuti. Spendo solo qualche parola per la Tate Modern, la maestosa galleria di arte moderna inaugurata nel 2000 dopo la ristrutturazione della Bankside Power Station e la separazione in due della vecchia Tate Gallery. Non sono un fanatico dell’arte moderna, ma quello che hanno costruito in questa ex centrale elettrica è meraviglioso. Sono stati sfruttati gli ampi spazi disponibili nella vecchia fabbrica per creare ampi spazi dedicati oggi alle più avanzate installazioni artistiche che a rotazione espongono artisti a me più o meno sconosciuti, ma che mi ha fatto piacere conoscere. Meravigliosa la vista della città dalla terrazza dell’ultimo piano. Non mancano ovviamente le opere dei più famosi artisti d’avanguardia del secolo scorso: Duchamp, Andy Wharol, Man Ray, Picasso, Lichtenstein, Modigliani, Mondrian, Chagall… Tuttavia le proposte più sorprendenti della galleria rimangono le opere di grandi dimensione e le installazioni prima nominate che possono sembrare a volte anche provocatorie ed “estreme”, ma che suscitano molto interesse. Riporto qui sotto un paio di esempi.

CILDO MIREILES, BABEL 2001, una torre di 5 metri fatta di radio di tutti i tipi e di tutte le epoche che trasmettono tutte all’unisono. Rappresenta la confusione e il rumore del mondo e l’impossibilità di capirci. Installazione giustamente molto ansiogena. Alla Tate Modern, Londra

Outi Pieski: artista visivo sami dalla Finlandia cui dipinti, collage e installazioni utilizzano artigianato tradizionale come le nappe degli scialli sami per rappresentare la luce e i paesaggi dell'estremo nord. Alla Tale Modern, Londra

Fitzrovia Mural. Un murale immenso che copre la parete di un palazzo di 8-10 piani in Tottenham Court Road dipinto nel 1980. Avevo visto sue foto di una decina di anni fa nelle quali risultava abbastanza danneggiato dalle intemperie e dagli imbrattatori. Ma ci sono passato davanti per caso, visto che è alla fermata della metro più comoda per il British e ho avuto la sorpresa di vederlo ristrutturato: bellissimo! E’ di complicata interpretazione poiché che ritrae fatti e personaggi prevalentemente locali, ma, soprattutto, oggi vale sicuramente la pena.

Il murale Fitzrovia, Londra

Fuori dal centro. Londra ha più di 8 milioni di abitanti e per raggiungere tali dimensioni non ha solo costruito nel tempo nuovi quartieri, ma ha anche incorporato villaggi che sorgevano nelle vicinanze, ad esempio Camden e Hamstead. Ora quartieri, non certo di periferia, ma fuori dal centro-centro della grande Londra (Westminster, Soho, City), hanno tuttavia mantenuto abbastanza le loro prerogative di “paese” e meritano assolutamente una visita durante la quale non si ha l’impressione di trovarsi in una megalopoli di quasi dieci milioni di abitanti, ma in un paese, appunto. Stesso discorso si può fare per South Kensington, uno dei quartieri più lussuosi, imperdibile per la sua omogeneità edilizia dove si può seguire l’evoluzione degli stili architettonici che si sonno susseguiti nell’8/900: vittoriano, georgiano, regency, edoardiano.  

PS: tra l'altro da queste parti  troviamo l'ormai inavvicinabile Portobello Road, intossicata dai turisti.

Edificio in tipico stile edoardiano a Kensington, Londra

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