venerdì 3 ottobre 2025

Viaggio nella Grecia del Nord

Il monastero Roussanou,
Meteore, Grecia
Paese: Grecia

Itinerario: Tessalonica, Zagòri (parco Pindo), Ioànnina, monasteri delle Meteore, Verghina (tombe reali di Filippo II macedone), Palatitsia, Tessalonica

Periodo: settembre 2025

Durata: 2 settimane

Attraversai la Grecia del nord cinquant’anni fa e ne approfittai per fare un giro tra i monasteri delle Meteore senza però entrare in nessuno di essi. A quei tempi, dopo cinque secoli di storia (erano stati fondati tra il ‘300 e il ‘500), avevano raggiunto un triste livello di degrado e di abbandono, pochissimi erano attivi. Noi, in aggiunta, non avevamo tempo, eravamo diretti altrove e, appunto, mi sembrarono malmessi, quasi abbandonati, sicuramente bisognosi di pesanti restauri e non suscitarono in me un grande entusiasmo. 

Foto viaggio in Grecia del Nord

Affreschi della chiesa di San Demetrio a Palatitsia, Grecia

giovedì 10 luglio 2025

Viaggio sulle orme degli Etruschi

Il cratere Eufronio, (V a.C), museo Cerveteri
Itinerario: Fiesole, Firenze, Volterra, Populonia, Vetulonia, Roselle, Vulci,
Tuscania, Tarquinia, Cerveteri, Roma

Periodo: maggio-giugno 2025

Durata: 10 giorni

Puntate nel mondo degli Etruschi, ovviamente l’avevo fatte (musei archeologici di Firenze e Bologna, Musei Vaticani di Roma, MUV di Villanova, area archeologica e museo “Pompeo Aria” di Misa/Marzabotto) ma senza un approccio metodico e completo. Ho finalmente rimediato e qui riporto il mio resoconto.

Una premessa (o postilla?) importante. Indeciso tra una premessa e una postilla, alla fine ho optato per la prima, che potrebbe chiamarsi “non solo Toscana/Alto Lazio”. Infatti, un bolognese, quale sono io, non può dimenticare che Bologna fu etrusca prima che romana e chi, come me, ha vissuto per anni a Villanova di Castenaso tiene a sottolineare che gli Etruschi più antichi (IX-VII secolo a.C.)sono riconosciuti universalmente come “Villanoviani”, proprio perché nella campagna circostante questa piccola frazione, ai confini col comune di San Lazzaro di Savena, nel 1853 un nobile bolognese (il conte Gozzadini) che qui possedeva villa e poderi, scoprì nei propri campi una necropoli etrusca che restituì quasi 200 tombe, che oggi riconosciamo come etrusche. Da qui l’epiteto “villanoviano”. 

FOTO del viaggio sulle orme degli Etruschi

Itinerario: Fiesole, Firenze, Volterra, Populonia, Vetulonia, Roselle, Vulci, Tuscania, Tarquinia, Cerveteri, Roma

Periodo: maggio-giugno 2025

Durata: 10 giorni

Tomba delle Baccanti, VI a.C., necropoli dei Monterozzi, Tarquinia

mercoledì 11 giugno 2025

Viaggio al Giardino dei Tarocchi

Il Giardino dei Tarocchi: Il Sole
Nel maggio del 2025, a Parigi, alla mostra “Tous Leger” (“Tutti Leger”), che presentava le opere del pittore francese Fernand Leger (prima metà del ‘900) e dei suoi “seguaci”, sono venuto in contatto Niki de Saint Phalle, un’artista franco-americana che non conoscevo. Ed è su Niki che cadde la mia curiosità, non solo per i suoi lavori esposti alla mostra, ma anche per la sua più sorprendente opera, che non era alla mostra: Il giardino dei tarocchi. Non si tratta certo di un’opera “normale”. Come racconta la stessa artista, nel 1955 andò a Barcellona e vide il parco Güell di Antoni Gaudì. Fu un colpo di fulmine. Decise di dedicare al sua vita al Giardino dei Tarocchi e mantenne la promessa: ci lavorò fino alla morte che avvenne nel 2002. Chi visiterà il giardino Niki, magari dopo aver visto l’opera barcellonese di Gaudì, capirà perché e quali sono le attinenze tra i due parchi. In più di venti anni Niki distribuì in un meraviglioso parco naturale bellissime statue, per lo più rappresentazioni dei principali arcani dei tarocchi

FOTO del Giardino dei Tarocchi

Nel Giardino dei Tarocchi: la Papessa e il Mago e la Ruota della Fortuna nella piscina, Capalbio (GR)

sabato 19 aprile 2025

Nelle catacombe di Denfert-Rochereau (Parigi)

Macabra torre di ossa umane, catacombe
di Denfert-Rochereau, Parigi, Fancia
Parigi, 6 maggio 2017

A Parigi, fin dall'avvento del Cristianesimo, ebbe inizio la consuetudine di seppellire i morti in terra consacrata intorno alle chiese che sorgevano entro i confini cittadini. La morte non dimentica nessuno, a Parigi come altrove, e la necessità di trovare spazio per le nuove tombe non poté più essere soddisfatta dai cimiteri urbani impossibilitati a espandersi. Dapprima si crearono tre grandi cimiteri alla periferia della città e si chiusero quelli parrocchiali. I cimiteri di Montmartre, Père Lachaise, Passy e infine Montparnasse nacquero così.  Rimanevano da smantellare quelli vecchi trasferendo altrove i resti dei morti.