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Il mausoleo di Antioco I di Commagene sul Nemrut Dagi, Turchia |
Paese attraversato: Turchia
Itinerario: Edirne,
Troia, Pergamo, Efeso, Didima, Alicarnasso, Aphrodisias, Mileto, Hierapolis,
Pamukkale, Antalya, Pergè, Aspendos, Side, costa turchese, Adyaman, Nemrut
Dagi, Malatya, Cappadocia, Hattusas, Ankara, Istambul
Periodo: agosto - settembre 1982
Durata: 4 settimane
La Turchia, o meglio
l’Anatolia, nel suo ruolo di cuscinetto tra Occidente e Oriente che ancora
oggi ricopre, ha per me un fascino particolare. Non parlo solo di Istambul o
della Cappadocia, destinazioni ormai abbandonate al turismo di massa, ma
soprattutto dell’est
del paese, quello un po’ fuori dai circuiti turistici, come Ankara o Hattusa
(la capitale dell’impero ittita), oppure la regione curda, ormai difficilmente raggiungibile a causa delle note vicende politiche e militari.
E anche i luoghi che si possono visitare facilmente, come la costa turchese oppure le sorgenti di Pamukkale, presentano ormai una tale aggressione business-oriented che renderli inapprezzabili. Conservo di questo viaggio un ricordo bellissimo perché mi sorprese per la bellezza, la quantità e l’importanza dei siti greco-ellenistici di cui allora non avevo consapevolezza. Erano questi gli obiettivi del viaggio e devo dire che non rimasi deluso, anzi.
E anche i luoghi che si possono visitare facilmente, come la costa turchese oppure le sorgenti di Pamukkale, presentano ormai una tale aggressione business-oriented che renderli inapprezzabili. Conservo di questo viaggio un ricordo bellissimo perché mi sorprese per la bellezza, la quantità e l’importanza dei siti greco-ellenistici di cui allora non avevo consapevolezza. Erano questi gli obiettivi del viaggio e devo dire che non rimasi deluso, anzi.
Questa volta mi è sembrato giusto pubblicare foto
in b/n del ricchissimo patrimonio archeologico di questo paese (primo tra tutti,
forse il mausoleo di Antioco I di Commagene sulla cima del Nemrut Dagi). Mi è
sembrato che lo meritassero.
Gli Ittiti. Gli Ittiti, questi sconosciuti. Non
sorprende. La nostra cultura fatica ad uscire dal perimetro storico costituito
da Egitto > Grecia >Roma e, se anche qualche allargamento di visuale può includere
a volte le culture della Mesopotamia e la Persia, va detto che questo è sempre
in relazione all’incontro/scontro con la Grecia e Roma.
Quindi chi erano questi
Ittiti? Un impero che si estese su quasi tutta l’Anatolia fino ad arrivare all’attuale
Siria, ma poco noto se non per il conflitto con l’impero egizio quando erano
entrambi al massimo splendore (XIII-XIV secolo avanti Cristo). Quello che resta della loro
capitale al centro dell’attuale Turchia (Hattusa) conferma il livello raggiunto
dalla loro civiltà.
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La porta dei leoni, Hattusa (impero Ittita), Turchia |
Nemrut Dagi. Se si può pensare che negli anni
’80 la spettacolare tomba-santuario di Antioco I di Commagene fosse poco conosciuta,
sorprende che ancora oggi sia ignota ai più che magari conoscono bene o hanno
visitato Karnak o Ankor.
E' un luogo di incredibile fascino e mistero, paragonabile senza dubbio a Karnak o a Ankor, un monumento che solo la potenza (o la pazzia) di un sovrano poteva concepire. Per me che arrivai conoscendolo, ma senza averlo mai visto - come si suol dire - nemmeno in cartolina, fu un colpo al cuore. Indovinammo anche il momento migliore per la visita, poiché, data la sua collocazione sulla cima di una montagna a
oltre duemila metri di altezza, occorrerebbe salire sulla montagna o all’alba o al tramonto.
Non sto a dilungarmi. Rimando al racconto Sorrisi di pietra.
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Il mausoleo di Antioco I di Commagene sul Nemrut Dagi, Turchia |
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Le spettacolari piscine naturali di Pamukkale. Turchia |
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